Navigare nella tempesta
Le rare volte che ultimamente vado a correre, mi succede spesso di immergermi in pensieri presenti e passati, pensieri che in qualche modo si formano in autonomia e io li lascio andare.
Il 2021 è stato un anno molto intenso, professionalmente parlando è stato come navigare in un lungo viaggio in un mare in tempesta. Capiamoci, non perché le cose siano andate nel verso sbagliato, ma fare impresa è tante cose, qualche giorno anche troppe cose.
Quando ti trovi nella cabina di comando nel centro di una tempesta, non hai tempo di ragionare, devi solo affidarti alla tua esperienza, al tuo istinto, non hai tempo di calcolare o di fare previsioni, devi essere pronto, devi essere lucido. Devi azionare quelle leve prima che sia troppo tardi, una dietro l’altra.
Per uscirne indenni, bisogna avere le persone giuste in quella cabina di comando. Non solo una banale condivisione di responsabilità, ma una condivisione profonda di pensiero, di azione.
Questo aspetto per quanto mi riguarda è il successo di ogni impresa e per impresa intendo ogni manifestazione sociale di gruppo che sia una famiglia, una società o chissà che altro. Nonostante la iper egocentrica retorica di questi anni.
Alla fine, quale vita, non è quasi sempre un mare in tempesta in cerca di un’uscita alla ricerca della pace e del silenzio?
Foto: Knokke-Heist, Olanda - 18/07/2021